Pressione acqua: come aumentare la pressione in un impianto idraulico

 

E’ opportuno premettere che per la delicatezza dell’argomento, che presuppone la presenza in loco di professionisti, la trattazione che segue ha carattere divulgativo e solo come tale deve essere considerata al fine di evitare problemi di sicurezza e comunque possibili malfunzionamenti.

 

 

Iniziamo dicendo che una pressione insufficiente, o comunque bassa, in un impianto idraulico di una abitazione standard, normalmente è un problema di natura idrostatica e non dipendente, come spesso si è portati a ritenere, dalle tubature.

 

In genere, sebbene vari da zona a zona o da comune a comune, la pressione minima per il buon funzionamento di un impianto idraulico casalingo (rubinetti del bagno e della cucina) dovrebbe aggirarsi da 0,3 a 0,8 atmosfere. Valori superiori possono risultare dannosi all’impianto stesso.

 

In condizioni normali per le necessità domestiche vengono assunti valori standard:

 

  • lavabo 0,6  l./min.
  • doccia: 1,5 – 2,0  l./min.
  • cucina: 1,8  l./min.

 

per i quali sarebbe sufficiente una pressione di 0,5 atm. (tenuto peraltro conto che le caldaie autonome non possono operare con pressione sopra 1,5 atm)

 

A questo punto se in casa la pressione dell’acqua è inferiore  e se la distribuzione è sufficiente per gli utilizzatori (calcolando un uso contemporaneo da parte di tutti, come condizione massima come sopra) si dovrebbe ricorrere ad un tecnico specializzato.

 

 

Questo non prima di aver fatto banali verifiche come la pulizia dei filtri dei rubinetti, delle docce (per pulire dal calcare si possono mettere a bagno con Viakal o con del semplice aceto e in qualche ora il calcare si scioglie).

 

Un ulteriore tentativo e’ quello di aumentare la pressione agendo sul ‘riduttore di pressione‘ controllando se varia la pressione sul manometro (il riduttore e’ normalmente presente negli immobili collegati alla rete idrica pubblica).

 

Ora se veramente non è cambiato nulla, solo un tecnico potrà risolvere il problema  all’origine.

 

Spesso le cause di questi malfunzionamenti sono da ricercarsi nella leggerezza con cui alcuni geometri o architetti ritengono di poter supplire in fase di progettazione al ricorso di tecnici e operano in campi che non rientrano nelle loro competenze.

 

Se l’immobile è indipendente, per aumentare la pressione dell’acqua potrebbe essere necessario installare un’autoclave o se presente di sostituirlo con uno più potente.

 

L’autoclave e’ presente anche negli stabili con più unità e serve per assicurare la pressione necessaria anche ai piani alti dell’immobile.

 

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