In questa guida parliamo di risanamento conservativo. Forniremo una panoramica degli interventi, spiegheremo quando realizzarlo, forniremo precisazioni sugli aspetti burocratici più controversi, spiegheremo come ottenere un buon servizio pagando il giusto.
Il risanamento conservativo è un’attività fondamentale per recuperare immobili che soffrono dell’usura del tempo o presentano lesioni di una certa importanza. Comprende numerosi interventi, alcuni dei quali invasivi e molto costosi. Dunque, è bene valutare con attenzione se e quando commissionarlo. Ma procediamo con ordine, ovvero con una chiara ed esaustiva definizione di risanamento conservativo.
Cos’è il risanamento conservativo
Il risanamento conservativo è un intervento edilizio finalizzato a preservare l’organismo edilizio esistente, rispettandone la struttura e gli elementi architettonici originari.
Questo tipo di intervento non modifica la volumetria dell’edificio, né la sua destinazione d’uso, ma si concentra sul miglioramento delle condizioni statiche, funzionali e igieniche, conservando l’identità storica e culturale dell’immobile.
Le operazioni possono prevedere il consolidamento delle murature, la sostituzione o il rafforzamento degli impianti, il ripristino di parti degradate e l’adeguamento a normative di sicurezza o efficienza energetica.
Il risanamento conservativo è particolarmente indicato per edifici vincolati o inseriti in contesti di pregio, dove l’obiettivo è tutelare la memoria storica del costruito senza stravolgerne l’aspetto.
Il lavoro richiede una progettazione accurata, spesso accompagnata da rilievi dettagliati e dallo studio dei materiali originali, per garantire coerenza tra le nuove tecnologie e le tecniche tradizionali impiegate nell’edificio esistente.
Il risanamento conservativo, come tutti i lavori edilizi, genera qualche ansia “burocratica”. Anche in questo caso ci si chiede: è necessario ottenere dei permessi? La risposta è affermativa. D’altronde, l’intervento è invasivo, ovvero equiparabile a una manutenzione straordinaria.
Nello specifico, richiede la SCIA, Segnalazione Certificata di Inizio Attività, il permesso dedicato ai lavori che coinvolgono gli elementi strutturali. Costa 2-3mila euro (compresa la parcella del tecnico) ma non impone, non all’inizio almeno, il parere positivo dell’ente.
Restauro e risanamento conservativo: le differenze
Molto spesso si fa confusione tra risanamento conservativo e restauro. In realtà, sono due categorie di intervento ben distinte, che presentano obiettivi ben specifici.
Certo, puntano entrambi alla salvaguardia degli edifici esistenti, ma vantano finalità e modalità differenti.
Il restauro si concentra sulla valorizzazione estetica e storica di un manufatto, intervenendo con tecniche specialistiche per riportare alla luce l’aspetto originario dell’edificio o di una sua parte, spesso con l’obiettivo di recuperare l’autenticità perduta. È tipico degli immobili sottoposti a tutela, dove ogni intervento deve rispettare rigorose direttive conservative.
Il risanamento conservativo, invece, mira a migliorare la funzionalità dell’edificio mantenendone la struttura e gli elementi tipologici, senza modificarne la destinazione d’uso o aumentare la volumetria.
È meno focalizzato sull’estetica e più orientato alla conservazione materiale e all’efficienza dell’immobile. Mentre il restauro tende a fermare il tempo e a recuperare fedelmente il passato, il risanamento conservativo accompagna l’edificio nel presente, rendendolo più sicuro e abitabile senza cancellarne l’identità.
Gli interventi del risanamento conservativo
Abbiamo già menzionato alcuni interventi di risanamento conservativo. Qui, però, proponiamo una comoda tabella che elenca le principali soluzioni e fornisce esaustive descrizioni.
Intervento |
Descrizione intervento |
Quando serve farlo |
Consolidamento strutturale |
Rafforzamento di murature portanti, solai o fondazioni tramite iniezioni, cerchiature o tecniche di rinforzo non invasive. |
Quando si riscontrano cedimenti strutturali, fessurazioni importanti o degrado dei materiali portanti. |
Rifacimento della copertura |
Sostituzione o riparazione del manto di copertura e delle strutture lignee o metalliche deteriorate, mantenendo la forma originale. |
Quando il tetto presenta infiltrazioni, danni da agenti atmosferici o degrado dei materiali di sostegno. |
Restauro degli intonaci |
Rimozione degli intonaci deteriorati e applicazione di nuovi strati compatibili con i materiali originali dell’edificio. |
Quando l’intonaco è distaccato, presenta muffe, efflorescenze saline o perdita di coesione. |
Adeguamento impiantistico |
Aggiornamento degli impianti elettrici, idraulici o di riscaldamento senza alterare le strutture e l’estetica dell’edificio. |
Quando gli impianti risultano obsoleti, non a norma o inefficaci dal punto di vista energetico. |
Consolidamento dei solai |
Rinforzo delle strutture orizzontali con tecniche tradizionali o innovative per aumentare la portanza senza modificare l’aspetto originale. |
Quando i solai presentano deformazioni, scricchiolii o segnali di cedimento strutturale. |
Recupero degli elementi architettonici |
Pulitura, integrazione o riparazione di cornici, portali, balconi e decorazioni originali con materiali compatibili. |
Quando si vogliono preservare dettagli storici danneggiati o compromessi nel tempo. |
Riparazione delle murature |
Ricostruzione parziale o consolidamento di muri interni o perimetrali con tecniche compatibili con l’epoca di costruzione. |
Quando si rilevano crepe, spanciamenti o lesioni dovute a degrado, sismi o carichi eccessivi. |
Risoluzione di umidità di risalita |
Applicazione di sistemi di barriera chimica, ventilazione o drenaggio per bloccare l’umidità capillare nei muri. |
Quando i muri presentano macchie di umidità, distacco di intonaci o muffe dovute all’assorbimento dell’acqua dal terreno. |
Come potete vedere, ci sarebbe molto da fare. Ovviamente, non tutti gli interventi vanno realizzati. D’altronde, il risanamento è una questione di necessità, più che un vezzo.
A chi rivolgersi
Come abbiamo già spiegato, il risanamento conservativo può costare molto. Ma c’è una buona notizia: è possibile ridurre i costi senza compromettere la qualità del risultato finale. Basta raccogliere più preventivi e confrontarli.
In questo modo è possibile farsi un’idea del mercato, imparare a distinguere le buone offerte da quelle cattive, individuarne una che spicca sempre per rapporto qualità prezzo.
Certo, i preventivi devono rispondere a certe requisiti. Devono essere dettagliati e omogenei, in modo da facilitare il confronto.
Preventivi di questo tipo non si trovano cercando a casaccio, contattando una impresa dopo l’altra. Si trovano grazie ai tool di richiesta preventivi, che sono progettati proprio in vista di un’analisi comparata.
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