In questo articolo parliamo di intonaco armato. Forniremo una definizione asciutta, spiegheremo da cosa è composto, illustreremo le sue funzioni, i pregi e i difetti. In chiusura indicheremo a chi rivolgersi in modo da pagare il giusto e ottenere il miglior servizio possibile.
L’intonaco armato è una soluzione per i lavori con valenza strutturale. È anche una soluzione ibrida, poiché impiega materiali diversi per un’attività in genere rivolta alla finitura. Ma procediamo con ordine, fornendo definizioni, informazioni sulla composizione e una panoramica di pro e contro.
Cos’è l’intonaco armato
L’intonaco armato è una tecnica di consolidamento strutturale che consiste nell’applicazione di uno strato di intonaco rinforzato con una rete metallica o in materiale composito, saldamente ancorata alla muratura esistente.
Non si tratta di un semplice rivestimento, bensì di un vero e proprio intervento strutturale, utilizzato per aumentare la resistenza meccanica di pareti, volte e solai, capace di migliorare la loro capacità di resistere a sollecitazioni statiche e dinamiche, come quelle generate dai terremoti.
La composizione dell’intonaco armato è peculiare. Essa prevede una malta (tradizionale o a base di calce e pozzolana) nella quale viene inserita una rete elettrosaldata in acciaio zincato o una rete in fibra di vetro, ancorata alla muratura con connettori specifici.
L’insieme così ottenuto agisce come un sistema unico, che distribuisce in maniera più efficace le forze cui è sottoposta la struttura.
Quando va installato l’intonaco armato
L’intonaco armato non è un intervento universale: va installato in situazioni specifiche, quando è necessario migliorare o recuperare la stabilità di una struttura già esistente. Ovvero…
- In presenza di lesioni strutturali nei muri portanti: quando la muratura mostra fessurazioni passanti, lesioni da cedimenti o segni di degrado avanzato, l’intonaco armato rappresenta una buona soluzione poiché consente di recuperare la resistenza originaria senza dover sostituire la parete.
- Per migliorare la risposta sismica degli edifici: l’intonaco armato è uno degli strumenti più efficaci nei progetti di miglioramento o adeguamento sismico, specialmente negli edifici in muratura storici o privi di rinforzi antisismici.
- In caso di ristrutturazioni su edifici vincolati: quando le norme impediscono interventi invasivi, l’intonaco armato rappresenta una delle poche alternative compatibili, poiché consente il consolidamento senza alterare l’aspetto esteriore dell’immobile.
Durante il cambio di destinazione d’uso: se si trasformano locali abitativi in ambienti a uso pubblico o produttivo, può essere necessario aumentare la capacità portante delle murature, e l’intonaco armato risponde efficacemente a questa esigenza.
I pro e i contro dell’intonaco armato
L’intonaco armato, in qualità di soluzione per il rinforzo strutturale, vanta pro e contro. Iniziamo dai primi.
- Consolidamento efficace e durevole: migliora in modo significativo la resistenza della muratura, prolungandone la vita utile e rendendola più sicura, soprattutto in zone sismiche.
- Intervento relativamente poco invasivo: rispetto ad altre soluzioni strutturali, non prevede la demolizione di parti dell’edificio, il che lo rende adatto anche in contesti abitati o vincolati.
- Compatibilità con diversi materiali e superfici: può essere applicato su murature in pietra, mattoni pieni o blocchi in cemento, offrendo un’ampia flessibilità progettuale.
Nondimeno, si caratterizza per alcuni svantaggi.
- Costo superiore rispetto a un intonaco tradizionale: trattandosi di un intervento tecnico con materiali specifici, ha un prezzo più elevato e richiede manodopera qualificata.
- Non sempre sufficiente da solo: nei casi più gravi di instabilità o degrado avanzato, l’intonaco armato può non essere risolutivo, rendendo necessario affiancarlo ad altri interventi strutturali più invasivi.
Di seguito, una tabella che mette a confronto l’intonaco armato con altre tecniche di consolidamento strutturale.
Tecnica di rinforzo |
Invasività |
Costi |
Efficacia sismica |
Indicata per |
Intonaco armato |
Bassa |
Medio-alti |
Buona |
Murature lesionate, edifici vincolati, ristrutturazioni leggere |
Cerchiature in acciaio |
Media |
Alti |
Ottima |
Aperture strutturali, rinforzo di travi o pilastri portanti |
Bassa |
Molto alti |
Eccellente |
Rinforzi puntuali, edifici di pregio architettonico |
|
Iniezione di resine |
Molto bassa |
Medio-bassi |
Limitata |
Crepe non strutturali, consolidamenti superficiali |
Rifacimento muratura |
Alta |
Molto alti |
Molto buona |
Casi estremi, degrado avanzato, edifici in precollasso |
Come si può notare, ogni tecnica ha i suoi punti di forza e debolezza. L’intonaco armato si distingue per il suo equilibrio tra efficacia e invasività, ma non sempre rappresenta la soluzione unica o definitiva.
Come si installa l’intonaco armato
La posa dell’intonaco è appannaggio di specialisti, anche perché sono necessari materiali e dispositivi complessi. Il committente però farebbe bene a conoscere la procedura, in modo da vigilare con cognizione di causa sui lavori.
- Preparazione della superficie muraria: prima di procedere con l’applicazione, è fondamentale pulire accuratamente la muratura. Si eliminano intonaci vecchi, parti incoerenti, polveri e umidità. Se presenti, le lesioni devono essere allargate e stuccate. Questa fase garantisce l’adesione ottimale dei materiali e impedisce il distacco prematuro.
- Inserimento dei connettori: si forano le murature in punti specifici e si inseriscono connettori meccanici o chimici (generalmente in acciaio zincato o materiali compositi) per ancorare la rete alla struttura. I connettori vengono poi sigillati con malta o resina. È un passaggio chiave per assicurare la coesione tra il rinforzo e la parete.
- Applicazione della rete di rinforzo: la rete (metallica o in fibra di vetro) viene fissata ai connettori e distanziata dalla parete tramite appositi spessori. Deve avvolgere perfettamente l’intera superficie da consolidare, senza interruzioni e con sovrapposizioni minime tra i pannelli.
- Stesura della prima mano di intonaco: si applica uno strato iniziale di malta, che ingloba parzialmente la rete. La malta può essere a base cementizia o di calce, in funzione del tipo di edificio. Serve come base per ancorare saldamente l’intero sistema.
- Finitura con seconda mano e livellamento: segue la seconda mano di intonaco, che completa l’inglobamento della rete e livella la superficie. Dopo la stagionatura, si può procedere con la finitura estetica o con eventuali trattamenti protettivi.
A chi rivolgersi
La posa dell’intonaco armato non è appannaggio di tutte le imprese edili, ma solo di quelle che svolgono servizi con valenza strutturale. Dunque, è bene profondere attenzione alla ricerca dell’impresa edile. Se possibile, è bene optare per quelle convenienti, oltre che competenti. Come scovarle?
A volte, basta fare riferimento ai tool di confronto preventivi. Essi vantano partnership con imprese che vantano una buona politica di prezzo, ma allo stesso tempo in grado di erogare un buon servizio.
E’ tutto molto semplice: si utilizza il motore di ricerca interno per richiedere dei preventivi, si confrontano, si individua l’impresa con il miglior prezzo e che sembra più competente.
Tra i tool più efficaci per questo genere di lavoro spicca Ristrutturazione 3X2, che tra le altre cose vanta una interfaccia davvero userfriendly.
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