In questa guida parliamo dell’incatenamento delle strutture murarie, un intervento realizzato in una prospettiva di adeguamento sismico. Parleremo dei principi base, delle tecniche, dei permessi e altro ancora.
L’incatenamento delle strutture murarie è uno degli interventi più efficaci per rafforzare gli edifici e renderli più resistenti ai terremoti. Ragione per cui, è piuttosto diffuso in un contesto altamente sismico come quello italiano.
Ma procediamo con ordine, fornendo una definizione chiara di incatenamento delle strutture murarie, facendo una panoramica delle tecniche attualmente disponibili e offrendo altre informazioni utili.
Cosa si intende per incatenamento delle strutture murarie
L’incatenamento delle strutture murarie è un intervento tecnico che consiste nel collegare in maniera solidale le varie parti di un edificio, in particolare i muri portanti, mediante l’utilizzo di catene metalliche o elementi strutturali specifici. L’obiettivo è quello di migliorare la resistenza dell’edificio alle sollecitazioni orizzontali provocate da eventi sismici.
Questo collegamento continuo permette di distribuire le forze generate durante un terremoto in modo più uniforme, riducendo il rischio di collassi localizzati o di cedimenti improvvisi.
Il principio di base è semplice ma estremamente efficace: evitare che le pareti si muovano in modo indipendente, fenomeno che causa i crolli.
Le tipologie di incatenamento muri
Più che un intervento unico, l’incatenamento delle strutture murarie rappresenta una classe di interventi. A dimostrazione di ciò, l’abbondanza e la varietà di tecniche disponibili. Ecco una panoramica.
- Incatenamento con catene in acciaio: è il metodo più tradizionale e consiste nell’inserimento di barre o funi di acciaio attraverso i muri, ancorate saldamente agli estremi. Questa tecnica è particolarmente efficace per contrastare le spinte orizzontali e impedire il ribaltamento dei muri.
- Incatenamento con tiranti rigidi: in questo caso si utilizzano profili metallici o barre filettate, che collegano in modo rigido le parti dell’edificio. I tiranti vengono spesso associati a piastre di ancoraggio visibili sulle facciate. Questa soluzione è molto diffusa nei centri storici.
- Incatenamento con sistemi integrati con fibre composite: tecniche più moderne prevedono l’utilizzo di materiali compositi (come fibra di carbonio o fibra di vetro) applicati sulle superfici murarie. Pur non essendo veri e propri incatenamenti meccanici, questi sistemi offrono risultati simili, rinforzando le murature senza alterarne l’estetica.
La tipologia di incatenamento delle strutture murarie più diffusa e frequentemente praticata è quella basata sull’impiego di catene in acciaio, grazie al suo eccellente rapporto tra efficacia, durata e costi di realizzazione.
Gli effetti tecnici dell’incatenamento
Anche solo a giudicare dai principi base, l’incatenamento delle strutture murarie appare come un intervento efficace. Ma quali sono gli effetti tecnici, quindi obiettivi e scientificamente dimostrabili, dell’incatenamento?
Per rispondere a questa domanda possiamo effettuare un’analisi esaustiva ma comprensibile, basata sull’impatto dei terremoti di intensità moderata e significativa.
Un sisma di quinto grado della scala Richter è in grado di produrre danni modesti agli edifici ben costruiti, ma può causare lesioni visibili a quelli più vulnerabili. In presenza di un corretto incatenamento, un edificio storico o datato riuscirebbe a contenere tali danni, limitandoli a fessurazioni non strutturali o a piccoli distacchi d’intonaco.
Nel caso di un sisma di sesto grado, la situazione diventa più critica. Gli edifici privi di interventi di miglioramento sismico potrebbero subire danni severi, con il rischio di crolli parziali.
Invece, grazie all’incatenamento, è possibile mantenere la coesione tra i muri portanti, evitando il collasso e preservando l’integrità dell’edificio almeno fino all’evacuazione degli occupanti.
Tutto ci si traduce in una riduzione del rischio di crollo tra il 40% e il 60% rispetto a edifici simili non rinforzati.
Servono permessi per l’incatenamento delle strutture murarie?
La risposta è affermativa: per procedere all’incatenamento delle strutture murarie è necessario ottenere dei permessi, nello specifico la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività).
Questo permesso è riservato agli interventi che impattano sugli elementi strutturali, categoria in cui l’incatenamento rientra senza ombra di dubbio.
La SCIA non è certamente il permesso più leggero, ma nemmeno il più pesante. È vero, costa qualche migliaio di euro (parcella del tecnico inclusa), ma è altrettanto vero che non impone il parere preventivo dell’ente per l’inizio dei lavori. I controlli vengono effettuati successivamente, durante l’esecuzione o al termine dei lavori.
In ogni caso, a giudicare dai vantaggi che l’intervento apporta — in termini di sicurezza e protezione del patrimonio edilizio — il prezzo da pagare è decisamente equilibrato.
Un confronto con gli altri interventi
L’incatenamento delle strutture murarie non è certamente l’unico intervento funzionale all’adeguamento sismico di un edificio. Anzi, vi sono a disposizione tante altre soluzioni. Come districarsi in mezzo a un’offerta così variegata? Una soluzione è comprendere le differenze tra i vari interventi.
La tabella che segue vi aiuterà ad acquisire una panoramica generale.
Intervento |
Obiettivo principale |
Costi indicativi |
Tempistiche |
Incatenamento strutture murarie |
Collegare muri portanti e distribuire le sollecitazioni |
Medio-bassi |
Rapide (1-3 settimane) |
Rinforzo con fibre composite |
Aumentare resistenza dei muri senza alterare l’aspetto |
Medio-alti |
Moderate (2-4 settimane) |
Sostituzione o integrazione fondazioni |
Migliorare il comportamento sismico complessivo |
Molto alti |
Lunghe (3-6 mesi) |
Realizzazione di cordoli antisismici |
Impedire la separazione dei muri alla sommità |
Medi |
Moderate (2-4 settimane) |
Come risparmiare sull’incatenamento delle strutture murarie
Benché non sia l’intervento di adeguamento sismico più costoso, l’incatenamento delle strutture murarie impone un certo sforzo economico. Da qui, la necessità di risparmiare, ovviamente senza compromettere la qualità del lavoro, giacché da essa dipende l’integrità dell’edificio e la sicurezza dei suoi abitanti.
Come fare? Un metodo certamente utile consiste nella raccolta di più preventivi e nel conseguente confronto. Questo processo permette di imparare a distinguere le buone offerte da quelle negative e di individuare una soluzione che spicchi in termini di rapporto qualità-prezzo.
Questo metodo funziona soprattutto per interventi variegati e compositi, complessi e ad alto tasso tecnico, categoria cui l’incatenamento fa certamente parte. Interventi di questo tipo, infatti, sono soggetti a molte variabili, e quindi suscettibili anche alle più piccole differenze di politica di prezzo che le imprese edili possono esprimere.
Si tratta, ovviamente, di individuare dei buoni preventivi, dettagliati e omogenei tra di loro. Essi si trovano soprattutto nei tool di richiesta preventivo online, che sono pensati proprio per facilitare l’analisi comparata.
Tra i migliori tool in circolazione spicca quello di Ristrutturazione 3×2, che garantisce l’accesso alle imprese più convenienti e competenti.
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