Guida pratica per ristrutturare il bagno

Ristrutturazione bagno con stile lussuoso, con vasca stand alone, illuminazione di particolare e ampi spazi.

 

In questa guida trovi consigli pratici per ristrutturare il bagno: varie fasi, gli stili possibili e le tecniche su come individuare i professionisti più adatti alle tue esigenze.

 

Ristrutturare il bagno è uno degli interventi edili più richiesti in assoluto. La domanda è alta, dunque non stupisce che l’offerta in termini di stili e soluzioni edili sia cresciuta di pari passo. Da qui, la necessità di una guida che faccia il punto della situazione e che offra coordinate precise per chi vuole commissionare questo intervento.

 

Perché rifare il bagno?

 

Prima di addentrarci nella guida è bene rendere onore a questa scelta, ovvero alla ristrutturazione del bagno. Quale modo migliore per farlo se non elencare i principali benefici che garantisce?

 

  • Miglioramento dell’esperienza abitativa: il bagno non è solo un locale funzionale ma anche un luogo dove si pratica il relax. Da qui, la possibilità di rendere, proprio mediante la ristrutturazione, ancora più comodo e in linea con le proprie esigenze abitative.

 

  • Efficienza energetica: sostituire sanitari e rubinetterie obsolete con modelli moderni consente di ridurre il consumo idrico ed energetico. Un bagno rinnovato può integrare tecnologie come miscelatori a risparmio d’acqua e sistemi di riscaldamento più efficienti, abbassando le bollette.

 

  • Igiene e comfort: eliminare vecchie superfici danneggiate o porose riduce la proliferazione di muffe e batteri. Un bagno ristrutturato migliora la qualità dell’ambiente, aumentando il comfort grazie a nuove soluzioni ergonomiche e materiali facili da pulire.

 

  • Valore dell’immobile: un bagno moderno è un elemento chiave per aumentare il valore della casa. Gli acquirenti considerano la qualità dei bagni come un fattore determinante. Una ristrutturazione ben eseguita rappresenta un investimento che si riflette sul prezzo di mercato dell’immobile.

 

  • Adattamento alle esigenze: la ristrutturazione consente di personalizzare il bagno in base alle necessità attuali, come l’aggiunta di docce walk-in per anziani o spazi più funzionali per famiglie. Questo garantisce un utilizzo ottimale dello spazio e maggiore praticità quotidiana.

 

Quali sono le fasi della ristrutturazione del bagno?

 

Si fa presto a dire voglio ristrutturare il bagno. In realtà, questa espressione cela un certo numero di interventi. Dunque, è bene fornire una panoramica degli stessi, ipotizzando una ristrutturazione completa.

 

  • Progettazione: la ristrutturazione di un bagno completo parte da un progetto il più possibile accurato. Questa fase comprende il rilievo delle misure, l’elaborazione di una pianta dettagliata e la definizione dello stile desiderato. Si scelgono i materiali, i sanitari e gli accessori, tenendo conto del budget e delle necessità. Inoltre, vengono considerate eventuali normative edilizie, soprattutto per gli impianti e le distanze minime.

 

  • Demolizione e smaltimento: si rimuovono pavimenti, rivestimenti, sanitari e impianti preesistenti. È fondamentale eseguire una demolizione precisa per evitare danni strutturali. I materiali di risulta vengono smaltiti seguendo le normative vigenti per la gestione dei rifiuti edili.

 

  • Interventi sugli impianti: si procede alla realizzazione o al rifacimento degli impianti idraulici ed elettrici. In questa fase vengono installati nuovi tubi, raccordi, punti luce, prese e collegamenti idrici, garantendo efficienza energetica e conformità agli standard moderni. È il momento per integrare sistemi innovativi, come il riscaldamento a pavimento.

 

  • Realizzazione dei rivestimenti: dopo aver verificato il corretto posizionamento degli impianti, si applicano pavimenti e rivestimenti. La scelta di materiali resistenti all’umidità, come ceramica o gres porcellanato, assicura durabilità. Questa fase richiede precisione per un risultato estetico e funzionale.

 

  • Installazione dei sanitari e arredi: si montano sanitari, vasca o box doccia, rubinetterie e arredi. Ogni elemento viene posizionato in base al progetto per ottimizzare lo spazio e garantire comfort.

 

  • Finiture e dettagli: si completano le rifiniture con pitture idrorepellenti, specchi, porta asciugamani e accessori decorativi. La cura dei dettagli è essenziale, se si vuole dare vita a un ambiente accogliente.

 

  • Collaudo e pulizia finale: si verifica il corretto funzionamento degli impianti idraulici ed elettrici. Una volta collaudato, il bagno viene pulito in profondità per essere consegnato al cliente.

 

Ristrutturare il bagno con un focus sugli stili

 

Chi ristruttura il bagno pone al centro l’estetica. D’altronde, come abbiamo visto, il bagno non è solo un locale funzionale ma anche uno spazio per il relax, che va vissuto appieno. Insomma, anche l’occhio vuole la sua parte. Ecco, dunque, una panoramica degli stili più in voga, e che può fungere da ispirazione.

 

  • Minimalista: linee essenziali, superfici lisce e colori neutri dominano questo stile. I rivestimenti prediligono toni come il bianco, il grigio e il beige, con materiali come il gres porcellanato o il microcemento. I sanitari sospesi completano l’effetto di pulizia visiva.

 

  • Bagno vintage: un ritorno al fascino del passato con piastrelle a motivi geometrici o floreali, spesso in formato ridotto. I sanitari possono essere ispirati agli anni ’20 o ’50, con dettagli retrò come rubinetterie dorate o in ottone spazzolato.

 

  • Stile industriale: perfetto per chi ama un look contemporaneo. I rivestimenti sono realizzati in cemento, resina o piastrelle effetto mattone. I sanitari si caratterizzano per forme semplici, le finiture sono in metallo scuro o rame.

 

  • Stile naturale: un richiamo alla natura con rivestimenti in pietra naturale, legno o materiali effetto legno. I sanitari si integrano con forme morbide e colori caldi, creando un’atmosfera rilassante.

 

  • Bagno lussuoso: progettato per chi cerca l’eleganza senza compromessi. I rivestimenti comprendono materiali pregiati come marmo, onice o gres effetto marmo, spesso abbinati a dettagli dorati o cromati. I sanitari sono curati nei minimi particolari, valorizzati da forme raffinate e finiture lucide.

 

Ristrutturazione del bagno: quali sono gli interventi più invasivi?

 

Puntiamo ora l’attenzione su alcuni interventi per ristrutturare il bagno, che spiccano per il grado di invasività ma anche per l’impatto in termini estetici e funzionali.

 

  • Sostituzione dei rivestimenti: la rimozione delle vecchie piastrelle è uno degli interventi più invasivi, poiché richiede tempo e può generare una quantità significativa di detriti. Una volta eliminati i rivestimenti esistenti, è necessario preparare le superfici, livellarle e applicare i nuovi materiali. Questo processo può comportare il rifacimento dell’intonaco o l’utilizzo di pannelli specifici, a seconda delle condizioni delle pareti e del pavimento.

 

  • Trasformazione della doccia in vasca: modificare la configurazione del bagno per installare una vasca al posto della doccia implica cambiamenti strutturali. È spesso necessario intervenire sul piatto doccia esistente, rimuoverlo e adeguare gli scarichi. A seconda del tipo di vasca, potrebbe essere necessario modificare anche l’impianto idrico per garantire il corretto flusso dell’acqua e la capacità di scarico.

 

  • Rifacimento dell’impianto idraulico: uno degli interventi più complessi, in particolare se il bagno presenta tubature obsolete o perdite. La sostituzione delle tubazioni richiede la rimozione di parte del pavimento e delle pareti, oltre all’elaborazione un progetto che rispetti le normative vigenti. Dopo il rifacimento, sarà necessario richiudere le tracce, ripristinare i rivestimenti e testare l’impianto per assicurarsi che sia completamente funzionale.

 

  • Ampliamento del bagno: espandere lo spazio del bagno è un intervento che coinvolge anche altre stanze della casa. Questo tipo di lavoro comprende la demolizione di pareti, il rifacimento delle pavimentazioni e il riposizionamento di impianti idrici, elettrici e di ventilazione. L’intervento richiede una progettazione dettagliata per ottimizzare lo spazio e assicurare la piena funzionalità del nuovo layout.

 

Servono permessi per ristrutturare il bagno?

 

La normativa è complessa, dunque bisogna considerare il singolo caso. In linea di massima, se la ristrutturazione coinvolge solo le finiture (sanitari, rivestimenti, serramenti) non è necessario alcun permesso in quanto l’intervento rientra nella categoria edilizia libera.

 

Altri interventi, però, richiedono la CILA o la SCIA. Per esempio, quelli che coinvolgono elementi critici, come il rifacimento degli impianti; o modificano la planimetria, qualificandosi come manutenzione straordinaria. È il caso dell’abbattimento di muri interni finalizzati all’ampliamento del bagno.

 

La CILA o la SCIA costano poco più di un migliaio di euro e non richiedono parere esplicito dell’ente (almeno per partire con i lavori).

 

A chi rivolgersi per rifare il tuo bagno?

 

La ristrutturazione del bagno, lo abbiamo appena vista, può rivelarsi un intervento complesso. Dunque, anche costoso. Per fortuna, i costi possono essere contenuti senza che ciò vada a scapito della qualità.

 

Come fare? Basta confrontare i preventivi per contestualizzare le cifre e dare loro un senso. Soprattutto, questo metodo permette di individuare una soluzione ottimale in termini di rapporto qualità prezzo.

 

Ovviamente, bisogna sapere come cercare. Il consiglio è di abbandonare l’idea della richiesta diretta alle imprese, che richiede tempo ed è molto aleatoria. Molto più efficace e puntare invece ai tool specializzati come quello di Ristrutturazione3x2 che conta un ampio network di imprese e professionisti di zona e che offre un servizio gratuito per ottenere preventivi online.

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